Marco, temo tu abbia fatto un po' di confusione. La Coscienza non si "incarna", né lo fa per fare l'esperienza della morte: penso tu ti stia confondendo con Anima. Le affermazioni evidenziate si adattano effettivamente ad Anima, ma Coscienza non si incarna, si specchia nel tutto, e crea l'universo virtuale, nel quale le creature dotate di un lettore di ologrammi (cervello, Mente, Spirito, Anima) possono accedere ad essa e quindi ottenere una propria coscienza personale; la Coscienza fa ciò non per fare esperienza della morte ma per fare
ogni esperienza possibile, per conoscere, per conoscersi, in ogni sua parte, che viene appunto trasformata in virtuale e quindi definita e suddivisa, cioè quantizzata, per poter essere vissuta in un numero finito di combinazioni.
Teoricamente, fatta tutta l'esperienza possibile, l'universo si richiude.
Come fa? Con un evento complementare, cioè uguale ma opposto, al big bang? E poi? Ricomincia?
Non lo possiamo sapere. Non lo può sapere nemmeno Anima, che ovviamente non sopravvive a ciò. Lo sa solo Coscienza, e lo potremo sapere solo quando ritorneremo
tutti ad essere Coscienza, senza nemmeno più una singola coscienza personale separata dal gruppo. Ma allora, avremmo perso ogni individualità, Mente, Spirito, Anima, e non potremo ragionare\pensare come ora... quindi temo che non lo sapremo mai. O almeno questo è ciò che posso affermare basandomi sui dati certi e restando con i piedi per terra. A farsi seghe mentali su un futuro in cui tutti diventano onniscienti, c'è sempre tempo; ma anche quando ci sarà, lo lascio volentieri ad altri. Non vorrei esser preso per visionario o profeta
