In questo forum si è citato l'uso di alcuni piccoli software, locali e non, per testare le proprie facoltà telecinetiche. Come ho sentito dire da Ken, è giusto eliminare il termine "micro" poiché l'influenza su piccoli oggetti o micro dispositivi è tanto importante quanto quella macroscopica, sempre di coscienza si tratta.
Ciò che vi sto per mostrare, tuttavia, sembra eliminare addirittura la nozione tradizionale di "psicocinesi" traslandola in un paradigma più ampio riferito generalmente agli eventi, al tempo.
Iniziamo dagli anni '80. (fonte:
http://www.fourmilab.ch/rpkp/strange.html)
Helmut Schmidt, nel 1987, pubblicò uno studio sulle proprietà della psicocinesi. Sfruttando un generatore di numeri casuali (testa/croce), dimostrò che alcune persone erano in grado di decidere l'andamento maggiore degli 1 rispetto agli 0, o viceversa.
L'esperimento veniva eseguito in questo modo: una persona si siedeva di fronte ad una macchina, indossando un paio di cuffie e ascoltava un ticchettio casuale. Quando la macchina tirava fuori degli 1, il ticchettio veniva udito da un orecchio, mentre con gli 0 veniva udito dall'altro orecchio.
Il test si impegnava nell'intento di ottenere più ticchettii in un orecchio stabilito in precedenza, quindi ottenere più 1 rispetto agli 0 o viceversa, alterando quindi la deviazione statistica del flusso casuale dei dati. Una volta pronto, il test premeva un tasto e l'esperimento iniziava.
Risultati ottenuti: una significativa deviazione statistica, quindi la telecinesi sembrava essere provata.Schmidt fece di meglio.
Senza dire nulla ai test, modificò le apparecchiature in modo che i soggetti (a loro insaputa) lavorassero su uno stream di numeri casuali non più in tempo reale, ma tirati fuori dalla macchina la notte prima del test. In pratica la macchina generava di notte i numeri casuali, registrandoli su nastro, e i test all'insaputa di questo cercavano ugualmente di alterare il flusso di zeri e uno, pensando che scaturissero in quel preciso momento.
Sembrerà assurdo, ma anche qui ci fu un certo successo, ovvero i soggetti riuscivano a "spostare" l'andamento statistico dei numeri casuali.A questo punto le ipotesi saranno due: o si trattava di chiaroveggenza, cioé chi decideva non spostava nulla ma ad istinto dichiarava qualcosa di già definito in passato, oppure i soggetti erano veramente in grado di cambiare il passato, alterando in qualche modo esoterico il nastro dove la notte si registrava lo stream.
Per verificare tali eventualità Helmut procedette in questo modo.
Il giorno prima dei test la macchina generava i numeri casuali su nastro, ed effettuava autonomamente una copia perfetta del nastro originale. La copia sarebbe stata spedita ad un arbitro, una super partes, mentre l'originale usato per il test psicocinetico.
L'arbitro, senza ascoltare il nastro-copia, decideva a priori in quale direzione si doveva muovere lo psicocineta, e quest'ultimo tentava mentalmente di spostare gli zeri o gli uni a seconda della decisione dell'arbitro.
L'esperimento, anche qui, riusciva in una certa misura.La cosa veramente interessante è che i due nastri, quello in copia all'arbitro e quello usato dallo psicocineta... analizzati a posteriori risultavano identici!Quindi scartiamo l'ipotesi che il soggetto alterasse uno dei due nastri, e scartiamo pure quella in cui il soggetto riuscisse a percepire il passato, dato che era l'arbitro a decidere in che direzione si sarebbe spinto il soggetto del test.
Questa è ancora più bella, notate cosa fece Helmut.
Sempre due nastri generati un giorno prima (uno la copia identica dell'altro), uno a un arbitro e l'altro al soggetto del test. In questo caso però l'arbitro poteva ascoltare a priori il nastro, e scrivere su carta l'analisi statistica dello stream (la quantità di zeri e di uno). L'analisi veniva sigillata in una busta, e aperta solo dopo l'esperimento - l'arbitro non poteva contattare né Helmut né il soggetto.
Ebbene, in questo caso la prova falliva, ovvero non si notava alcun cambiamento statistico oltre la deviazione standard.Il Cicap ha tirato la seguente conclusione: "lo scettico sarebbe rimasto molto piu' impressionato, se nel nastro ascoltato dal soggetto fossero state invece trovate delle differenze rispetto al contenuto del nastro di controllo! L'inizio e la fine degli esperimenti erano stabiliti dai soggetti. Era consentito loro di giocherellare con la macchina, e quindi decidere quando iniziare a registrare le prove come sessione sperimentale vera e propria"
Se da un certo punto di vista scientifico si può concordare con loro, vi farò vedere invece che tali affermazioni le può fare solo chi è veramente ignorante in materia.
Torniamo ai giorni nostri.
Una branca di studio della Princeton University (
fonte) si basa sull'accumulo e conseguente analisi statistica di dati casuali reperiti da appositi dispositivi (
fonte) dislocati in varie località del pianeta (
fonte).
La cosa interessante che hanno dimostrato è che quando c'è un cambiamento emotivo di massa, la statistica dei dati dei dispositivi viene modificata all'unisono. In pratica si nota una sorta di sincronismo e non località tra tutti i dispositivi.
Per avere una chiara idea di cosa si sta parlando, notate cosa venne fuori l'11 settembre 2001:

Di eventi ne hanno analizzati parecchi, tra cui feste di fine anno, disastri ambientali, meditazioni globali e via dicendo. Guardate voi stessi:
http://noosphere.princeton.edu/results.htmlCiò dimostra che ovunque metteremo un generatore di numeri casuali, che sia nel nostro pc o in un luogo remoto in antartide, questo verrà influenzato indipendentemente allo stesso modo. Scartiamo quindi l'ulteriore ipotesi di località telecinetica.
Qualche anno fa effettuai personalmente vari test secondo queste ipotesi, lavorando nei modi più svariati.
Per quanto non riuscii a razionalizzare la faccenda (sembrava che la realtà eludesse ogni tentativo di coglierla e afferrarla), i risultati positivi furono i seguenti:
- Mutamento statistico di uno stream casuale (RNG a decadimento atomico)
- Mutamento statistico di uno stream pseudocasuale (RNG informatico con seme)
- Mutamento statistico di uno stream pseudocasuale precedentemente analizzato (spostamento arbitrario dell'offset sui decimali del Pi greco)
(ripeto: risultati positivi sia da parte mia che da altri soggetti)
E' veramente assurdo.
Non c'è località né spaziale né temporale, indipendentemente dal numero dei soggetti coinvolti e, soprattutto, chi per primo analizza un evento lo fissa oggettivamente sull'asse del tempo.Ma, un momento!
Tutto ciò sembra veramente ricordare il paradosso del gatto di Schrodinger! (
fonte)
Per chi non lo conoscesse si tratta di un esperimento mentale, ovvero un'ipotesi, sull'interpretazione della meccanica quantistica riferita ai fenomeni macroscopici.
In pratica si prende un gatto, lo si mette in un contenitore stagno dove all'interno è collocato un generatore di numeri casuali a decadimento atomico (il più casuale di cui potremmo disporre), e quest'ultimo connesso ad una boccetta di veleno.
Noi premeremo un bottone e il generatore tirerà fuori casualmente uno zero o un uno. In un caso la boccetta verrà aperta, nell'altro rimarrà chiusa. Quindi, casualmente, il gatto vivrà o morirà.
Cosa accade quando premiamo quel bottone, nell'istante appena precedente di visionare il contenuto della scatola?
La probabilità statistica ci dice che il gatto ha probabilità di vivere al 50%, e di morire al 50% (equiprobabilità).
Dal punto di vista quantistico, quindi, vi sarà una sovrapposizione di stati (due presenti paralleli, due universi paralleli) dove il gatto è vivo ma anche morto.
Sarà il nostro prenderne atto nell'aprire la scatola che farà collassare gli eventi in un presente o nell'altro. Ovvero è la nostra capacità di osservazione a decidere il destino del povero gatto.
Ora traduciamo gli esperimenti di Schmidt sulla base di quanto appena assunto.
Io mi siedo davanti al generatore di numeri casuali, questo inizia a tirarmi fuori una serie di zeri e di uni con una disposizione statistica certa: probabilità zero al 50%, probabilità uno al 50% (emulando quindi il lancio di una monetina).
Ipotizziamo di avere due flussi di eventi distinti di questo tipo: riesco a spostare il più possibile verso gli uni (vincità sulla statistica, telecinesi), non riesco ad ottenere risultati positivi (conferma della statistica 50-50, no telecinesi).

Cosa accadeva però quando l'arbitro analizzava statisticamente a priori il flusso random, e quindi il test psicocinetico falliva?

Secondo una visione quantistica, vi sono due presenti: uno in cui lo psicocineta riesce comunque nell'esperimento, l'altro in cui è invece l'arbitro a confermare l'ineffabilità della deviazione statistica.
La nostra coscienza però vive in quest'ultimo presente, è c'è un motivo insindacabile.
L'arbitro afferma su carta quel tipo di deviazione statistica, che poi verrà letto da Schmidt dopo l'esperimento. In poche parole si era già deciso in che modo ci saremmo spostati nel futuro ("facciamo l'esperimento, poi leggeremo comunque quell'analisi").Ciò che è stato già deciso (deviazione standard dell'arbitro) non si può cambiare, dato che è stato deciso a priori.
Cosa sarebbe accaduto se Schmidth non avesse mai letto quell'analisi? Se ciò che stiamo leggendo oggi non contenesse l'analisi dell'arbitro?
Come dire: se io preparo una serie di carte disposte in un certo ordine sul tavolo, che io soltanto conosco, Ken potrebbe riuscire a decidere che la prima carta sarà una figura anziché un'altra? Se è la mia linea di flusso temporale degli eventi (io ho ordinato le carte), lui ovviamente non ci riuscirà. Se invece io non decido nulla, ovvero non conosco l'ordine iniziale delle carte, mi fiderò di Ken e quindi lui potrà spostare sé stesso e pure me in un'altro flusso degli eventi.
A voi la riflessione.
Qualcuno a questo punto potrebbe chiedersi:
"ma scusa, se un computer tira fuori dati pseudocasuali, ovvero già decisi dal computer stesso, com'è possibile mutarli?"Ricordiamoci però l'unico nostro fattore che possiamo controllare: il momento nel quale premiamo il bottone e iniziamo il test. Che in termini matematici coincide con la scelta del seme da cui partire.
Se in un dato momento ci sentiamo pronti e iniziamo la generazione di numeri, convinti di riuscire ad ottenere una deviazione statistica significativa, inconsciamente sceglieremo proprio quel momento in cui tale deviazione ha origine.
Ovvero, sarà la nostra coscienza a spostarsi in una linea di eventi affine o meno alle nostre aspettative.Un pò come in una lastra olografica, dove tutti gli eventi positivi e negativi sono memorizzati, e il puntatore di lettura si sposta in base alla nostra coscienza.
Dove risiede a questo punto la telecinesi?
Si può veramente parlare di controllo sulla materia, o dovremmo magari riorganizzare la nostra visione in linea ad uno spostamento di coscienza sull'asse degli eventi?
Se una persona è convinta che un pc con generatore pseudocasuale non può mutare, allora non avverrà alcun cambiamento. E questo dimostra che qualsiasi applicativo di questo tipo, locale o non locale, pseudo o ipoteticamente casuale, funziona solo in base alla nostra coscienza.
Che poi, diciamocela tutta, la casualità in questo senso esiste veramente? Se avessimo in mano ogni dato universale, se conoscessimo la posizione di ogni singolo fattore in natura, in ogni singolo momento, ogni singola posizione di ciascun elettrone nell'universo, l'onniscenza previsionale... dove sarebbe il caso?
(qualsiasi generatore veramente casuale, con i dovuti mezzi, diviene prevedibile e quindi pseudocasuale)
Come potete facilmente comprendere, anche ragionando per assurdo, l'ipotesi espressa sulla coscienza resta perfettamente elegante.
A voi eventuali domande ed elucubrazioni.