Citazione (Orloch)
Citazione (Locke)
Ho sintetizzato molto, comunque la base è di Kant, e credo che in tutto questo tempo nessun filosofo abbia provato nemmeno a cercare di smentirlo 
Non solo ci hanno provato, ci sono anche riusciti e matematicamente. Russel ne è un esempio
Leggi tu stesso la critica di Russel a Kant che si basa su teoremi matematici.
Il teorema in matematica è una cosa dimostrata e dimostrabile, quindi vera.
Nietsche poi ne fa una critica metafisica pesante come un macigno.La domanda che ci si pone è: come è nata la matematica? E' nata da un principio, una categoria immanente nella mente dell'uomo, ovvero l'uomo ha l'abilità innata di vedere le cose una in parte all'altra; così ha visto, alle origini, un sasso in parte a un altro sasso, e ha fatto un conto, 1 + 1 = 2, e così è nata la matematica.
Sopra dici:
Citazione (Orloch)
Il teorema in matematica è una cosa dimostrata e dimostrabile, quindi vera.
La matematica è una logica che nasce dall'abilità dell'uomo di vedere le cose una in parte all'altra, nasce dal senso di spazio DELL'UOMO. Nasce dall'abilità che ha il nostro cervello di concepire lo spazio. E lo spazio è tale in quanto percepito e le percezioni vengono rielaborate dal nostro intelletto al fine di semplificarci l'esistenza. La realtà ( quella "in sè", di cui noi abbiamo solo una rappresentazione mediata dal cervello ) è aspaziale, proprio perchè l'idea di spazio è creata dal nostro cervello.
Quindi lo spazio non esiste? Certo che esiste, esiste PER NOI, perchè siamo noi a crearcelo col nostro cervello. Lo stesso vale per la matematica, in quanto nasce da una realtà che ci è stata anteposta dal nostro intelletto ( come ho scritto sopra, è nata dall'abilità del nostro cervello di vedere le cose una in parte all'altra, e quindi dal nostro senso dello spazio, che ci è dato dal nostro cervello ).
Quindi il teorema matematico è vero, ma è vero per l'uomo. Esso stesso ( il teorema ) pone le sue basi sulla
rappresentazione della realtà DELL'UOMO e del suo cervello. Esso è vero limitatamente alla realtà che noi ci siamo creati, una realtà che esiste, ma che esiste
per noi in quanto è stato il nostro cervello a crearcela rielaborando gli stimoli esterni giunti alla nostra percezione.
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Rispondendo all'utente sopra che ha fatto la seguente osservazione:
"Guarda, tu poni un interessante problema, anche se mi sfugge il passaggio dal fatto che la percezione della realtà sia mediata al fatto che non abbia senso."
Prova a pensare alla mia esposizione sopra sulla matematica. Ora prova a porti questa domanda:
"Ma se la matematica è il prodotto della rielaborazione della realtà da parte del nostro cervello, allora perchè non lo è anche la tua esposizione? Infatti la tua stessa esposizione nasce da dei pensieri che a loro volta sono il prodotto del cervello. E il tuo cervello ha prodotto questi pensieri proprio perchè ha ricevuto degli stimoli precedenti da una realtà esterna ( quello che percepiamo dai sensi ed è rielaborato dal nostro cervello, e quindi ugualmente parte della rappresentazione che ci costruiamo della realtà ) e da una realtà interna ( i nostri pensieri, i nostri, dell'uomo )."
E' per quello che mi chiedo se la realtà ha un senso ... perchè se io affermo che la realtà in cui noi viviamo ( interna e esterna ) non ha senso in quanto è il prodotto del cervello che la rielabora, presuppongo che io abbia un organo che sia in grado di dire che cosa abbia senso e che cosa non c'e l'abbia. Ma poichè non ce l'ho ( tutto è rappresentazione ), allora come posso essere in grado di dire che la realtà non ha senso?
Tutt'al più posso dire che la realtà ha senso PER NOI, limitatamente all'uomo; ma anche questa considerazione è frutto del nostro cervello ..
Il cervello .... la nostra grandezza e la nostra miseria ....