Mi sono fatto una mia idea del perché sia così difficile uscire dopo aver sentito le vibrazioni.
Devo premettere che - come invece mi pare facciano molti di voi - non le ho mai cercate da sveglio, ma le ho subite sin dall'infanzia.
Era un vero incubo.
Questa premessa è motivata: la teoria che sto per enunciare è basata solo sulle mie esperienze, forzate e traumatiche. Se non le avessi vissute da bambino, è probabile che sarei molto più aperto nei loro confronti. Invece la strada che mi ha condotto sin qui è stata, in questo senso, lunga e tormentata.
Bando alle ciance, ecco la mia idea personalissima.
Ritengo che, almeno nel mio caso, l'uscita sia ostacolata dal terrore folle di vedere il mio corpo dall'esterno. E' una sensazione, più che un'idea: non sono riuscito a ragionarla molto, più che altro è una quasi certezza di natura istintiva.
Io ho il terrore di vedermi da fuori.Quanti di voi, al di là degli interessi teorici e del desiderio di espandere la propria realtà, hanno lo stesso problema?
Anche a me piacerebbe moltissimo uscire e forse un giorno riuscirò a farlo.
Per adesso mi chiedo:
- essendo provvisto di anima e non essendo addotto, ne consegue che quasi certamente lo sono stato. Perciò questo terrore potrebbe essere legato al ricordo di macchinari, cilindri ed esperienze molto sgradevoli (una parte di me, infatti, quando penso di uscire, tende a compiere il famoso gesto dell'ombrello

)?
Mi rispondo che, là fuori, c'è molto di più dei soliti uccelli paduli: l'amore che scoppia nel cuore di molti di noi dovrà pure avere un'origine e, secondo me, non è molto lontana.
Questo a livello teorico.
Tornando al terrore di vedermi da fuori, veramente mi viene da pensare (e di "sentire") che sarei perduto come una foglia il mezzo all'oceano.
Ma poi mi chiedo ancora: chi è che esce in astrale? La triade? Anima? Spirito? Mente?
Qualcuno di voi lo sa?
Anima non credo che abbia tutti 'sti problemi, e Spirito neanche, figuriamoci. Rimangono Mente e Triade. Penso più alla seconda che alla prima.
Voi cosa ne pensate?