Citazione (filippo77)
qui la cosa è complessa, in realtà il ritualista non ammette la presenza di alieni o parassiti, li chiama semplicemente dei o demoni, o anche angeli. le pratiche che loro venerano sono trasposizioni di antichi rituali di stampo sionista che sono arrivate a noi tramite i templari.
Confermo che per l'esoterismo gli alieni non esistono ma credo perché sarebbe scomoda una loro presenza in quel campo. Citando uno scrittore famoso trapassato da poco quale Zacharia Sitchin ha dedicato diversi libri in questa direzione. Anche Malanga nel suo libro Alieni o Demoni ne parla. Per non parlare di Aleiter Crowley e della sua entità LAM di come Aiwass.
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io credo che tutto sommato anche li ci sia una sorta di pastone esoterico fatto ad uso e consumo, ma comunque ti potrebbe stupire di piu sapere che nei cerchi di potere spesso i rituali vengono eseguiti su figli o discendenti del potere stesso. questo perché il legame di sangue viene visto come un focus esoterico ulteriore e potente.
Beh vorrei andare oltre. Credo che questo avvenga per una questione di predisposizione genetica. Le linee di sangue sono questo del resto. Avrei da dire anche qualcosa sulla definizione metaforica di "sangue blu" legata alla nobiltà. Dico solo che potrebbe essere meno metaforica di quando si creda.
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in ogni caso si accennava come i rettili per esempio divorassero l'addotto da cui non riuscivano a strappare l'anima, in tempi antichi associabili all'antico egitto...
Il sacrifico è anche questo ossia nello stesso atto fisico la liberazione di energia vitale chiamata nel mondo in mille altri modi. E a questo punto vorrei farvi partecipe di una mia riflessione. Sappiamo che in diverse culture religione (demoni o alieni a seconda di come li volete vedere) molte sono le entità che non essendo collegate con la "fonte" forse tramite l'anima che non hanno, sono costretti a stringere patti con l'uomo che per loro sacrifica esseri viventi appunto dargli in pasto l'energia vitale del sacrificato. E' una cosa terribile dal punto di vista archetipico oltre che umano poiché l'atto di nutrire queste entità porta il sacrificante ad abbassarsi a loro calpestando la sua stessa identità animica che è di livello superiore. Praticamente si va a "ravanare" nella c@cca@ con le proprie mani. Sempre archetipicamente parlando l'azione del sacrificio va in netto contrasto con la creazione divina che fa l'esatto contrario cioè crea e non distrugge. Proseguendo su questo percorso ci si identifica in esso. Di conseguenza lo stesso sacrificante diventa schiavo di se stesso con le sue mani poiché non è cosciente di quello che fa realmente. Concludendo dico che un conto è bruciare una resina o un erba un altro conto a uccidere un animale o peggio. Soprattutto se la resina viene espulsa dalla pianta per suo volere come i pini o cipressi invece di infliggergli tagli alla corteccia o estirpare totalmente la pianta per metterla a seccare. Capite la differenza di lavorare in armonia con la natura e contro?
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il fatto di essere salvati credo sia intrinseco a sperimentazioni molto avanzate e come ben sai un soggetto che rappresenta un buon materiale di studio è prezioso.
Io credo che per le motivazioni che ho citato sopra per qualche motivo,possa essere poco appetibile o apprezzabile.